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bib4605 (23 / November / 2024)

Darrera modificació: 2016-12-13
Bases de dades: Sciència.cat, Arnau

Pereira, Michela, Alchimia: i testi della tradizione occidentale, a cura e con un saggio introduttivo di --, Milà, Mondadori (Meridiani - I Classici dello Spirito), 2006, cxxxvi + 1566 pp.

Resum
"Entrare per una porta stretta. Se per la porta stretta vuoi entrare e nell'opera regolarti bene, il cappello dovrai sempre portare: solo con quello si va e si viene". Così, in una Cantilena scritta agli inizi del Trecento, un anonimo alchimista catalano ammonisce il discepolo a non separarsi mai dall'alambicco (cappello o capitello era definita la parte superiore dello strumento da distillazione). All'alchimia si accede infatti col fare, sporcandosi le mani e rischiando non solo il fallimento dell'opera, ma anche i propri beni, il proprio buon nome, la propria stessa vita, se la materia, messa sul fornello per produrne la trasformazione mediante il calore del fuoco, dovesse disgraziatamente esplodere. Invece noi cercheremo di entrare per questa porta — stretta proprio come, tradizionalmente, si dice sia la porta del Paradiso — portandoci dietro non l'alambicco ma un fardello di parole, una lunga teoria di testi, nei quali da sempre (o, per meglio dire, dal II-III secolo dell'era cristiana) gli alchimisti hanno depositato il loro sapere: talora un sapere guadagnato nell'esperienza ed esposto sobriamente con stile vicino a quello della scrittura filosofica o scientifica coeva, talora invece un sapere visionario, presentato come sogno o rivelazione profetica, tradotto in immagini bizzarre e inquietanti. Si potrebbero nutrire seri dubbi sul fatto che quest'attrezzatura, del tutto inadatta a essere posta sul fuoco, possa aprire l'accesso al «chiuso palazzo del re» - così denomina l'alchimia uno dei più celebri autori del Seicento, Eirenaeus Philalethes, da cui ebbe i primi insegnamenti alchemici Isaac Newton. Tuttavia proprio il maestro catalano, che sarebbe divenuto famoso per gli scritti d'alchimia in seguito attribuiti al filosofo Raimondo Lullo, in una pagina del suo Testamentum - che della Cantilena è «quasi un commento» — precisa al discepolo: «Figlio della dottrina, se non comprendi prima di tutto la natura delle cose mediante la teoria, non sarai mai in grado di regolare bene la tua opera». E la teoria si apprende dai libri, oltre (o certe volte invece) che dalla viva voce di un maestro, perché «un libro spiega ciò che nell'altro rimane oscuro» (liber librum aperit); la lettura dei grandi autori è raccomandata come propedeutica alla pratica alchemica fin da quando, a Bisanzio e nell'Islam, si prende coscienza del formarsi di una tradizione; tale raccomandazione ha guidato la redazione di questo volume, come aveva guidato la scrittura dei "detti dei filosofi", genere cui appartengono alcuni dei testi considerati fondamentali da tutti gli alchimisti: la Turba philosophorum, i vari Rosarii i Symbola aureae mensae duodecim nationum e molti altri. (dall'Introduzione)

Sommario:
Mater Alchimia
Trasformazione della materia e cura del mondo, di Michela Pereira
Quadro storico
Gli autori
Nota all'edizione

LE FONTI DELL'ALCHIMIA OCCIDENTALE
I. L'alchimia nel mondo greco
Ricette, simboli, segreti
I fondatori fra mito e storia
Il primo alchimista
Alchimisti filosofi
L'arte sacra
II. La tradizione arabo-islamica, a cura di Pinella Travaglia
Alle origini dell'alchimia araba
Creazioni alchemiche
La via dell'elixir
III. Il passaggio all'Occidente
La sapienza di Ermete
La lingua dei simboli
Discussioni scientifiche
L'autorità dei filosofi

LA FIORITURA DELL'ALCHIMIA NEL MEDIOEVO LATINO
I. Le dottrine alchemiche fra XIII e XIV secolo
I primi scritti latini d'alchimia
Dottrine attribuite ad Alberto Magno
La summa alchemica di “Geber latino”
Le innovazioni dei seguaci di Ruggero Bacone
Variazioni filosofiche e profetiche nel nome di Tommaso d'Aquino.
II. La medicina alchemica
Elixir e acque alchemiche nei testi attribuiti a Raimondo Lullo
I segreti legati al nome di Arnaldo da Villanova
Giovanni da Rupescissa e l'invenzione della quinta essenza

III. Autori e ricerche
Un alchimista onesto
In cerca del farmaco alchemico
Le vie dell'alchimia

CONTINUITA' E MUTAMENTI FRA RINASCIMENTO ED ETA' MODERNA
I. La scienza occulta
Sviluppi rinascimentali
Motivi allegorici e religiosi nella poesia Alchemica
II. L'innovazione paracelsiana
Paracelso e l'alchimia
Fra i seguaci di Paracelso
Le chiavi della sapienza segreta
III. La tradizione ermetica
Miti e storie
Dalla medicina unica al solvente universale
La razionalità dell'alchimia
La metamorfosi dei metalli
Nel cuore della tradizione
Alchimisti di biblioteca
Note
Bibliografia essenziale
Indici
Matèries
Alquímia
Pseudo-Arnau de Vilanova
Pseudo-Ramon Llull
Fonts
Conté traduccions de
1.Pseudo-Ramon Llull, Ars operativa medica [Italià], pp. 595-604. Fragmentària.
Observacions: N'exclou algunes receptes
Què són les imatges?

Les petites imatges de la cinta ornamental corresponen, d'esquerra a dreta, als següents documents: 1. Jaume II ordena resoldre les discòrdies veïnals per una finca del metge reial Arnau de Vilanova a la ciutat de València, 1298 (ACA); 2. Contracte entre Guglielmo Neri de Santo Martino, cirurgià de Pisa, i el físic-cirurgià de Mallorca Pere Saflor, batxiller en medicina, per a exercir la medicina i la cirurgia sota la direcció del segon, 1356 (ACM); 3. Valoració de l'obrador de l'apotecari de Barcelona Guillem Metge, efectuada pels apotecaris Miquel Tosell, Berenguer Duran i Vicenç Bonanat, per a ser venut al també apotecari Llorenç Bassa, 1364 (AHPB); 4. Pere III el Cerimoniós regularitza la situació legal d'Esteró, metgessa jueva de Vilafranca del Penedès, concedint-li una llicència extraordinària per a exercir la medicina, 1384 (ACA); 5. Procura de Margarida de Tornerons, metgessa a Prats de Molló i a Vic, per a recuperar els béns que li retenia un tercer a Vic, 1401 (ABEV); 6. Doctorat i llicència docent de Narcís Solà, batxiller en medicina, expedits per Bernat de Casaldòvol, doctor en medicina i canceller de la Facultat de Medicina de Barcelona, 1526 (AHCB); i 7. Societat entre Joan Llunes i Joan Francesc Llunes, pare i fill, i Lluís Gual, gendre del primer, cirurgians de Caldes de Montbui, per a exercir la professió, 1579 (AHCB).